Secondo il Rapporto Italia Sostenibile di Cerved (seconda edizione, settembre 2022) che analizza 29 nazioni europee in tema di sostenibilità, l’Italia, purtroppo, si ritrova alla quindicesima posizione, al di sotto della media, soprattutto a causa delle cattive performance economiche e sociali.
Per affrontare la sfida della transizione sostenibile, intesa come adozione di modelli di business più responsabili dal punto di vista ambientale, economico e sociale, le micro, piccole e medie imprese, che rappresentano il cuore del tessuto produttivo italiano devono porsi in prima linea per trainare la ripresa del paese e cogliere questa opportunità di crescita. Si stima infatti che gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG’s) dell’ONU genereranno opportunità di mercato per almeno 12 trilioni di dollari entro il 2031.
La sfida si fa ancora più forte se si considera l’obiettivo previsto dal Green Deal della Commissione Europea di dimezzare le emissioni di gas serra entro il 2030 e azzerarle entro il 2050, diventando il primo continente a impatto zero.
La sostenibilità, dunque, non è più da considerarsi come l’alternativa etica alla crescita, ma come una via obbligata che deve guidare il business di ogni impresa, per unire i bisogni attuali con quelli delle generazioni future.
Le MPMI, il cui coinvolgimento sui temi di sostenibilità è ancora troppo limitato, necessitano di strumenti ad hoc in grado di orientare le scelte, misurarne l’efficacia e comunicarle ai propri stakeholder.
Le soluzioni di Univa Servizi per la sostenibilità aziendale sono pensate per aiutare le imprese a raggiungere alti livelli negli standard di sostenibilità. L’obiettivo è quello di creare un percorso integrato che consenta l’applicazione di misure efficaci, in grado di supportare l’azienda nella sua transizione ecologica identificando la strada migliore per il proprio business.